Il palazzo settecentesco presenta un portale in marmo tutto lavorato con volute laterali e colonnine centrali scanalate, sormontato dallo stemma di famiglia.
A memoria della crudeltà e delle angherie vissute dai sanfelesi successivamente ai moti del 1860. Fu infatti, la casa del generale della guardia nazionale ai tempi del brigantaggio Francesco Stia
lo spietato generale chiamato a frenare il fenomeno del brigantaggio che si distinse proprio nella cattura del brigante rionerese Carmine Crocco che da umile bracciante divenne capo indiscusso “il generale dei briganti” delle bande del vulture.